LA
PASTA
Alcuni studiosi di gastronomia affermano che nel 1700 in Abruzzo
si preparavano paste fresche tagliate grossolanamente con un attrezzo
in legno somigliante ad una macchina per la stampa. In seguito,
intorno al 1800 venne scoperto "lu carrature", una specie
di telaio di legno, di più facile uso, che aveva innumerevoli
fili di acciaio stesi sopra. Soltanto alla fine dell'800 nasce la
famosa, conosciuta e rinomata "chitarra". Antenato della
chitarra è "lu rentrocelo", originale ed antica
macchina per fare la pasta fresca, molto diffuso nel secolo XVIII
nelle province di L'Aquila e Pescara.
L'uso della pasta fresca fatta in casa nella Regione Abruzzo è
costume antichissimo, piatto abruzzese per antonomasia sono i "maccheroni
alla chitarra".
Nella vasta offerta di pasta tradizionale regionale Casalbordino
vanta la tipicità de "li
'ndrucciulun", pasta lunga fatta in casa
dello spessore di circa un centimetro .
Altre paste tradizionali abruzzesi sono i "maccheroni alla
pecorara", a forma di anelli, gli "indrucchi" che
sono dei maccheroni alla chitarra più doppi e diffusi nel
teramano.
Per indicare poi una pasta alla chitarra più corposa si usa
il nome di "rentrocele" a Lanciano o "corde de le
chiochie" a Guardiagrele nel chietino.
A Villa Santa Maria c'è una particolare pasta fatta a mano
che si chiama "lahanelle o laganelle", una specie di rozza
e grossa fettuccina ma molto più larga e corta.
Tra i piatti caratteristici a base di pasta fatta in casa ricordiamo
le "taijarille fasciule e coteche", che rappresenta un
tipico piatto della cucina povera abruzzese in quanto la pasta è
composta di solo acqua e farina, a cui si aggiungono le cotiche,
altro elemento povero, essendo queste, scarti del nobile e utilissimo
maiale.
Altra eccellente preparazione sono "le screppelle 'mbusse",
tipiche del teramano.
Inoltre ricordiamo:
Le "maccarune a la mulinare", lunghi e spessi fili di
pasta che si fanno risalire agli inizi del 1300.
I "maccheroni che li ceppe", una specie di bucatino non
molto lungo, tipico di Civitella del Tronto.
Le "cordicelle della Marsica", bucatino chiuso alle estremità.
Le "ndaccarell", una specie di quadrucci che si cucinano
in brodo.
E, poi, ancora: "taccozzelle", tajuline, sagne a pezze,
stracciaporte, stracce, sagnacce, granitte, tritoli, quagliatelli".
Buon appetito!!
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